Sandor Marai- La donna giusta, L’eredità di Eszter di Anna Maria Bonfiglio
SANDOR MARAI- LA DONNA GIUSTA, L’EREDITÁ DI ESZTER
Di Anna Maria Bonfiglio
Fra i grandi scrittori mitteleuropei che nelle loro opere hanno richiamato la molteplice civiltà del periodo asburgico, una rilevante collocazione riveste Sándor Márai, nato a Košice, nella Slovacchia, l’11 aprile del 1900. La sua produzione letteraria è ricca e molto variegata, con pubblicazioni non solo di romanzi ma anche di racconti, poesie, testi teatrali, saggi, diari, memorie, e articoli giornalistici. Pur essendo molto popolare in patria, la sua fama esplode a livello internazionale solo negli anni ‘90, dopo la sua morte per suicidio, avvenuta nel 1989 a San Diego, in California, dove era emigrato dopo essersi allontanato dal suo paese e aver vissuto per brevi periodi in altre nazioni fra cui la Germania e l’Italia. Ed è la casa editrice Adelphi che pubblicando il suo romanzo Le braci ne fa un autore di fama. Tra tutta la sua produzione letteraria si distinguono in particolare i due romanzi La donna giusta e L’eredità di Eszter.
Nella sua prima edizione, del 1941, il romanzo La donna giusta si componeva di due parti, due lunghi monologhi dei due personaggi principali attraverso i quali si delineava tutta la storia. Nel 1949 l’autore aggiungeva un terzo monologo e infine nel 1980, rielaborando tutto il testo, lo completava con un’ ultima parte che ne definiva l’epilogo. Seppure le parti aggiunte si raccordino in maniera perfetta con le parti già scritte, il nucleo primario resta la porzione migliore del libro. La storia che vi si racconta potrebbe sembrare semplicemente quella di un triangolo amoroso, ma attorno alle passioni individuali vive la tensione umana e sociale di un periodo storico che ha cambiato l’equilibrio del mondo. Marika e Péter sono una coppia dell’alta borghesia ungherese: nobile, ricca, colta, attestata su valori di dignità ed onore. Ma un giorno Marika scopre che il marito nutre una passione antica e violenta per Judit, la serva di casa. La rivelazione sconvolge la sua vita e quella del marito, al punto da chiedere il divorzio perché lui possa vivere felice con la sua “donna giusta”. Ciò che non avviene poiché l’unione del ricco borghese e della donna povera naufraga nella freddezza e nell’annientamento. Judit, a poco a poco, spoglia il marito di ogni ricchezza e alla fine lo abbandona per inseguire uno scrittore che non raggiungerà mai e concludere i suoi giorni con un batterista. La “donna giusta” si rivela la metafora di tutto ciò che è irraggiungibile e che tale deve restare, poiché esistono strade che non si congiungeranno mai del tutto. Il ricco e colto Péter resterà borghese anche nella povertà e Judit, nonostante l’agiatezza e il tentativo di innalzarsi culturalmente, rimarrà serva nello spirito. Lo scontro fra borghesia e proletariato non porta a nessuna soluzione, non ci sono vinti né vincitori. La guerra e il comunismo hanno ribaltato la storia, il popolo viene illuso con lusinghe di revanche che si riveleranno fallaci. L’epilogo della storia porta l’ultimo personaggio, Ede, il batterista esule in America, ad affermare: “Il proletario è ancora proletario e il signore continua ad essere signore”. Resta un solo valore che nessuna rivoluzione potrà sovvertire e che può appartenere a ricchi e proletari ed è quello della cultura.
L’EREDITÁ DI ESZTER
C’è nell’esistenza di ogni creatura umana un “destino” al quale non si può sfuggire? O piuttosto ciascuno di noi dispone in modo tale che questo destino si compia? La storia di Eszter non risolve il quesito. Ella giunge alla vecchiaia consapevole di avere compiuto il proprio dovere e allo stesso tempo nel dubbio che la strada percorsa non sia stata quella del dovere. Nella sua giovinezza ha amato un solo uomo, Lajos, dal quale è stata tradita e privata di ogni bene, morale e materiale; Lajos, che diceva di amarla, ha sposato sua sorella Vilma, ha spillato danaro alla famiglia della moglie, che lo ha accolto e gli ha concesso ogni agio, ha circuito gli amici che anche lo hanno foraggiato, e dopo la morte di lei se ne è andato lontano, lasciando debiti e nessuna traccia di sè. Ezster, che lo ha amato in silenzio, vive per vent’anni una vita piatta, rassegnata, apparentemente immemore del male che ha subito, ma nel profondo convinta che prima o poi Lajos tornerà, perché sa che è quello che lui ha sempre fatto, andare via per riapparire quando è privo di risorse economiche. Ed infatti egli torna ma per portarle via l’unico bene di cui è rimasta in possesso: la casa dove ha vissuto e vive. Le argomentazioni di Lajos per convincere Eszter a cedergli la propria casa sono capziose, ciò che le racconta sono solo menzogne perché “la vita deve essere abbellita, altrimenti risulta intollerabile”. Nel corso di una giornata la vita di Eszter viene sconvolta fino alla distruzione. Il racconto che lei ne fa, pur nella pacatezza, tiene con il fiato sospeso fino alle righe finali. È un flusso di passato e di presente, realtà che si alternano e che rivelano verità e bugie fino ad una spoliazione assoluta di qualunque certezza. Lajos mente per abitudine, per debolezza, per egoismo e malgrado ciò riesce ad estorcere sempre ciò che vuole. Personaggi delineati con estrema incisività, Lajos ed Eszter si contrappongono in uno scontro fatale in cui lui sa di poter vincere e lei di dover subire. Una prosa fluida, nitida, un ritmo narrativo incalzante, una impalcatura lineare ed un linguaggio che tiene desta l’attenzione fanno di questo breve romanzo un piccolo gioiello della letteratura.
 
								


 
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                    