Il cuore rivelatore racconto di E. A. Poe Sì; è vero – sono nervosissimo, spaventevolmente nervoso – e lo sono stato sempre; ma perché volete pretendere ch’io sia pazzo? La malattia m’ha aguzzato i sensi, ma non li ha distrutti, non li ha ottusi. Più di tutti gli altri, avevo finissimo il senso dell’udito. Ho sentito tutte le cose del cielo e della terra. Ne ho sentite molte dell’inferno. E dite che son pazzo? State attenti! E osservate con quale precisione, con quale calma vi posso raccontare tutta la storia. Come l’idea m’entrasse dapprima nel cervello, m’è impossibile dirvelo; ma,…
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Su Taormina si erge una montagna dalla cima strettissima alla quale si perviene per una stradetta incassata fra giganteschi dadi di pietra e disseminata di ciottoloni come il greto di un torrente. Su questa cima strettissima ha sede un paese di nome Castelmola, un centinaio di case con portoncini alti quanto la schiena di un asino, addossate l’una all’altra, e talvolta arrampicate una sull’altra alla rinfusa, poggiando alcuna porta la soglia sull’architrave di una finestra , mentre un balconcino pianta due denti della sua ringhiera nel gradino di una scala d’ingresso. Le strade si attorcigliano intorno alla chiesa ricostruita…
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Mandorle da Ragazze siciliane di Maria Messina Le buone notizie portate da Michele avevano consolato le signorine Fiorillo che nella raccolta delle mandorle (ora che le prime raccolte potevano dirsi fallite), mettevano ogni speranza. Marianna aveva proprio deciso di andare a Catania a farsi visitare da un oculista: un po’ per via dell’età, un po’ per via della fatica, non ci vedeva quasi più e gli occhiali comprati in paese, senza misura, le facevano dolere gli occhi. L’avrebbe accompagnata Bettina, la più giovane delle tre sorelle. Angela, al solito, s’era già rassegnata a restare a casa, ché lei, per…
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Sono figlia di emigranti ma non troppo, i miei provenivano da un paese distante solo 40 chilometri dal paese in cui si sono stabiliti subito dopo la mia nascita. Cambiava la provincia e assieme alla provincia cambiavano tutte le tradizioni, principalmente quelle culinarie. Mio padre è rimasto orfano da ragazzo, la madre era di Salerno, figlia di un tizio benestante che possedeva un pastificio, pare sia stata diseredata perché ha avuto tre figli con mio nonno fuori dal matrimonio. Lui era guardia carceraria e fino a 27 anni, come credo avvenisse anche per i carabinieri, non li facevano sposare. Così…
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La casa di Asterione racconto di Jorge Luis Borges – So che mi accusano di superbia, e forse di misantropia, o di pazzia. Tali accuse (che punirò al momento giusto) sono ridicole. È vero che non esco di casa, ma è anche vero che le porte (il cui numero è infinito)(*) restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali. Entri chi vuole. Non troverà qui lussi donneschi né la splendida pompa dei palazzi, ma la quiete e la solitudine. E troverà una casa come non ce n’è altre sulla faccia della terra. (Mente chi afferma che in Egitto…
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Non ricordo esattamente quando hanno inventato i polli, da piccina i polli non c’erano ancora o forse c’erano e io non lo sapevo. C’era invece un tizio che ogni tanto girava per quartieri, vanniando iaddineeee iaddineee, non diceva polli, perché i polli ancora non esistevano. Il tizio passava di mattina presto con una vecchia moto ape caricata a gabbie dove teneva rinchiuse delle vecchie galline spelacchiate, perlopiù con un piumaggio di colore arancione scuro a tratti grigio sporco, con delle zampe rugose gialle e spesse, una corona pizzuta e rossa in testa. Mia madre scendeva e ne comprava una. Questo…
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Non era nata con due bocche, Martina, ma una mattina si svegliò e nello specchio, accanto alla sua, ne apparve una nuova. Grande, aperta in un sorriso da pagliaccio e con un buon sapore di caramella. Martina pensò di pulire meglio lo specchio, ma quella restava. Pensò di stare ancora nel letto e chiusa in uno dei suoi sogni. Non riusciva a mandarla via, tranne quando si allontanava dallo specchio. Tutto il giorno sul balcone, con le gambe infilate nella ringhiera, Martina si domandava cosa le fosse successo. Perché bastasse guardarsi riflessa per vederla comparire. Mentre stendeva la sua…
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Scrivo poesie senza essere poeta, recensioni senza essere critico, romanzi senza essere scrittore, sceneggiature senza essere sceneggiatrice, commedie senza essere commediografa. Prima o poi mi metterò nei guai, ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere ed essere quello che E’, così mi sono scritta una favoletta senza essere… favolosa 🙂 Celestina era una bambina graziosa, aveva un nasino piccolo, degli occhi grandi, azzurri e trasparenti come due laghi di montagna, lunghi capelli biondi pettinati
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Da tempo sono una sedia, bella, in faggio, con tutte le cose al posto giusto, quattro gambe perfettamente tornite, appena appena curvate, quel giusto che fa impazzire gli uomini che mi siedono, ho la giusta curva, quella curva che turba, quel movimento che dolcemente parte e altrettanto dolcemente arriva. La mia seduta è morbida, è accogliente, è larga quanto basta a sostenere le parti intime di chi si accosta a me e stancamente si appoggia e finalmente si siede e poi sospira; io li accolgo e sono docile come devo essere, perché la docilità è insita nella mia natura di…