Sono disponibili in pdf le annate complete che vanno dal 2006 al 2012 del litblog viadellebelledonne. Disponibile anche il pdf di oltre 12 anni di attività, è un po’ pesante, sono 14.766 pagine, ma ne vale la pena. Affinché nulla di ciò che si è fatto venga perduto o dimenticato. Tutti i diritti sono riservati agli autori degli articoli che quasi 20 anni fa sono stati i precursori e l’avanguardia dei litblog. nov 2006 nov 2007 nov 2007 nov 2008 2009 vdbd 2010 2011 2012 Annate complete 14.766 pagine 12 anni del blog viadellebelledonne
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Ricorre oggi, 8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna che viene celebrata in Italia dal 1922, per ricordare le conquiste sociali e la lotta per la parità dei diritti delle donne, nonché le discriminazioni e le violenze di cui sono state oggetto e ancora oggi, purtroppo, lo sono. L’Onu auspica che per il 2030 si possa giungere a una parità di genere. Si spera che l’Onu non sia troppo ottimista. Sembra verosimile che la giornata internazionale dei diritti della donna sia nata per ricordare l’inizio della rivoluzione russa, che stabilì la fine del dominio dei Romanov. Le donne…
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Maria ca passa ri sta strata nova Maria ca passa ri sta strata nova Na porta r’in firraru aperta era “Oh bonu mastru cchi fai apertu astura?” “Fazzu na cruci a tri puncienti ciova” “ti pregu mastru nun la fari ora Ca nova ti la pagu la mastrìa” “bona donna chi cosa vuliti? Unni cc’è Cristu cci mintunua a-mmia” “unn’è lu figghiu amatu ri Maria?’” “va iti sancu sancu e lu truvati” Maria etta na uci e s’ammantinni “ca tantu tiempu ti tinni a li minni E ora ti viu a la cruci ca penni” “Mamma biniricitimi e vatuvinni…
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Andando per la mia strada vidi una calma molto improbabile – tutti si erano fermati a guardare il cielo con occhi stralunati le stelle brillavano di giorno Il cane smise di ululare cadevano bombe atomiche fiori passeri pesci canzoni e balli velocipedi cadevano dossier didascalie scale immobili cadevano mobili cadevano titoli azionari borse e indici e obbligazioni cadevano tassi e interessi resse e messe vagavano proiettili un po’ svagati pallottole spuntate e strabuzzate cadevano seni cadevano menti cadevano pance pesi cadevano nasi cadevano lingue cadevano uomini e donne morti ammazzati e sacrificati cadaveri freschi e salme imbalsamate cadevano eliche storte…
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Vieni, Signore di David Maria Turoldo Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e, dunque, vieni sempre, Signore. Vieni a cercarci, noi siamo sempre più…
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si potrebbe tessere un filo di speranza 25-9
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dove sta il senso in un funerale in una valle buia che dovremo attraversare nella velocità con cui il software cambia nello scompenso, nel particolare nella canzone cantata e e poi stonata a volte involontariamente sovrastata ma tu che apri i cuori e irrompi nell’odore d’erba che dalla finestra entra vinci lo stantio e i cardini gorgheggi tu infinita pazienza induci e taci , sembra, poi allarghi il petto e di gioia liberamente invadi 22-5-14
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pagina 109-112 il vecchio lascivo, dalle grosse labbra, amico del sole, suggerisce al nostro eroe di avvicinare le femminote, facendosi forte del suo aspetto avvenente, del suo personale anguilloso… ricco di figura.. le femminote ne resteranno affascinate e gli concederanno la barca, loro sì che hanno la barca per scapolarsela in Sicilia, il vecchio lo sa per certo perchè l’ha vistocongliocchi e non lo sa per sentitodire, la gente a tempo di guerra si nutre di fera e di sentitodire, di peste e colera, mangiava fera e beveva sentitodire, lui invece ha davvero vistocongliocchi, ha visto strisciate di barca…
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E tutto questo gran da farsi un dimenarsi a suon di musica, nel karaoke un passo a destra e poi a sinistra le facce tutte uguali e concentrate un/due/tre @ girare – e viceversa vecchi soldatini a gambe storte è tutto un frenetico ballare al cambio passo e poi risate se il sugo cade e il peperoncino è troppo. Se l’olio verde chiaro e il vino rosso è di campagna ciò ci è di consolazione, se questo non si muta e non si cambia mentre pensare che quello ha perso il posto e l’altro pure il mutuo da…
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Tutti per l’alta notte i duci achei dormìan sul lido in sopor molle avvinti; ma non l’Atride Agamennón, cui molti toglieano il dolce sonno aspri pensieri. Quale il marito di Giunon lampeggia quando prepara una gran piova o grandine, o folta neve ad inalbare i campi, o fracasso di guerra voratrice; spessi così dal sen d’Agamennóne rompevano i sospiri, e il cor tremava. da Iliade Libro X
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E poi l’amore nelle sale polverose Il trillo il fungo lo sai che sono qui Che verso fai che voto mi dai Sono qui per nulla arrabbiata per nulla Se folli voli feci se volli andare dove Se questo e quello l’andazzo Che fare delle due tre mele matte che in mano mi son rimaste? Il carro andava e i monatti sopra Tiravano i morti la carretta Che l’euro stona e scoppia una baruffa Che debiti mi fai cosa mi dai? Tre tozzi di pan secco tre secche acciughe strette Un lumicino Noi che fummo i viveurs i lungimiranti I…
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Non sei né giovane né vecchio Ma è come se dormissi dopo pranzo Sognando di entrambe queste età. Eccomi, vecchio in un mese arido, Mentre un ragazzo mi legge, aspettando la pioggia. Non fui alle gole infuocate Né combattei nella calda pioggia Né col ginocchio affondato dentro paludi salmastre Combattei, agitando una daga, e morso dalle mosche. La mia casa è una casa in rovina, E l’ebreo si rannicchia al davanzale, il padrone, Generato in qualche taverna d’Anversa, A Bruxelles pieno di vesciche, a Londra cencioso e spiantato. La capra a notte tossisce nel campo che sta…
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Bulletin of Visual Culture qui
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Acclamato cortometraggio presentato al Festival Mediarc di Firenze, con un’edizione centrata sul tema “Abitare il Mediterraneo”, Mari Bruciatu è il lavoro del regista Antonio Carnemolla. Distintosi per la posa malinconica della sua fotografia, sembra essere il carnet del più complesso Miracolo a Le Havre. L’immediato montaggio opera con i consueti cardini della dolcezza, del ricordo naïf di tradizioni che stanno scomparendo. La camera a spalla del Carnemolla estende scorci di un antico borgo mostrando, come vedetta sapiente, una poeticità drammaticamente in disarmo, che rassegnata cede il passo al mortifero e spesso ingannevole gioco della contemporaneità. Intervistato, si racconta così. leggi il seguito dell’intervista su The…
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dal libro NODI DEL CUORE di LUCETTA FRISA e MARCO ERCOLANI Greenwich, 12 dicembre 1637 Cara signora figlia, ho avuto assegnata da Sua Maestà Carlo I una commissione assai pregevole: dipingere un’Allegoria della Pace e delle Arti per la Queen’s House – nove tele di cui vi accludo, nella lettera, lo schizzo sommario. Come avrete modo di constatare, è un lavoro monumentale: gli affreschi dovranno essere contenuti nell’intero soffitto della Great Hall. Architetti e artigiani hanno già provveduto agli intagli. Non mi resta che iniziare il lavoro.
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Le Voci della Luna sono liete di presentare BLANC DE TA NUQUE. Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea (2006-2011), a cura di Sergio Rotino, Collana Segni, volume n. 7, pp. 272, euro 15,00 Il libro raccoglie 6 anni di lavoro in rete, ordinato come segue: Soglia Spazio pubblico p. 9 I “segreti” perché del libro di “Blanc” p. 10 In principio p. 11 Poesia & Blog Canone e autorevolezza della rete p. 15 Meetings p. 20 Vita di un blog p. 22 Vimercate, poesia a caldo p. 24 I commenti nei poeblog e loro destino p. 26 La natura della…
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“Dedalus” Quaderni di narrativa – puntoacapoEditrice Direzione: Ivano Mugnaini n. 1 (Novembre 2011) Giorgina Busca Gernetti, Corrado Calabrò, Maria Gisella Catuogno, Biagio Cepollaro, Andrea Carlo Cappi, Mariella De Santis, Marco Ercolani, Anna Maria Farabbi, Laura Leoni, Mario Massimo, Emidio Montini, Valeria Serofilli, Valerio Varesi, Grazia Verasani, Domenico Vuoto. leggi il seguito qui
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Il libro di Blanc de ta nuque copertina di Nicoletta Ceccoli Le Voci della Luna sono liete di presentare BLANC DE TA NUQUE. Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea (2006-2011), a cura di Sergio Rotino, Collana Segni, volume n. 7, pp. 272, euro 15,00 Il libro raccoglie 6 anni di lavoro in rete leggi il seguito qui
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Sono Claudio Damiani e Francesco Baldassi i vincitori assoluti della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Borgo d’Alberona”: il primo ha conquistato il gradino più alto del podio per le opere edite presentando “Sognando Li Po” (Marietti Editore), il secondo, invece, è stato giudicato come il migliore autore per la sezione “inediti”. Nella categoria riservata alle liriche già date alle stampe, completano il podio Daniela Raimondi con “Diario della luce” e Marcello Ariano con “Alla clessidra c’è rimedio”. Nella stessa categoria, segnalazioni di merito per Giuseppina Di Leo, Nicola Bultrini, Antonella Pizzo, Francesco Scaramozzino, Michele Russo e Pio D’Errico.…
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“Di sera, la sinistra ceppaia sembrava un’adunata di nani difformi emergenti a mezzo petto dalla terra, immobili, eppure come tormentati da un tragico vento; di giorno, il luogo era squallido, di uno squallore malinconico e deserto, battuto atrocemente in pieno sia dal sole che dalla pioggia…” da Maria Zef di Paola Drigo in una nota di Bartolomeo Lo Monaco qui
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Ringrazio l’amico Gianfranco Fabbri per la presentazione alla mia ultima raccolta Dentro l’abisso luccica la storia che si può leggere qui
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Noi accerchiati, noi il centro e coloro che stanno equidistanti da quel punto la fossa, il precipizio, il punto da cui nulla sembra emergere il punto che tutto assorbe e in cui noi appuntiamo la nostra mente mentre l’anima perimetra le tracce che lasciamo qui e là dovunque *** senza mai vederle finché E scorre il tempo, ora, in fiati che è possibile filare con cui fare lavoro una veste da abitare insieme nella dilatazione di noi stessi ogni istante tutti gli istanti. Fernanda Ferraresso da qui
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Ringrazio Francesco Marotta per aver gentilmente ospitato testi tratti dalla mia nuova raccolta Dentro l’abisso luccica la storia nel suo blog La dimora del tempo sospeso
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Dentro l’abisso luccica la storia con interventi di Stefano Guglielmin e Alessandra Pigliaru L’arcolaio ISBN978-88-95928-46-3 Fuori Collana 2011 Antonella Pizzo Dentro l’abisso luccica la storia
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Dentro l’abisso luccica la storia con interventi di Stefano Guglielmin e Alessandra Pigliaru L’arcolaio ISBN978-88-95928-46-3 Fuori Collana 2011 Antonella Pizzo Dentro l’abisso luccica la storia
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Pizzicarella degenere o dei quattro sulle dita le frasi disegnate e sulle unghie ghirigori le lingue hanno leccato e non mollano la grande benna la fossa scava i sì da dire siano quattro come quattro in concerto di vivaldi per violino per cembalo per archi Agghiacciato tremar tra nevi algenti in questo tempo di irresoluzione da destra e manca vocifera la storia che ci ingloba e ci divora i sì da dire siano quattro come le stagioni che vita sono e come tastano il tempo le domande come l’amianto uccide e la peronospora assale di sera il mendicante d’aria che…
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qui invece una festa di compleanno
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haiku di Sandra Palombo sulla primavera qui
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La rosa come metafora, la rosa e lo sguardo riflessivo e un omaggio “à la manière” de Jorge Manrique, celebre poeta castigliano del XV secolo che ha inventato un genere particolare di “stanza” denominata coplas. qui