Lalla Romano
Lalla Romano
Poesie di
Lalla Romano
Distacco
Soffre il fiore strappato dal cespo?
Forse dolgono i gambi recisi,
più non guarda beata nel sole,
stanca piega la bella corona.
Ed a me non è ignoto quel male;
anch’io so come duole ogni vena,
quando i polsi tremanti ho staccato
che il tuo collo cingevano, amato.
L’Estate
Già impallidivano i grani.
Ferma era la mente
rappresa sotto l’inverno.
Dei papaveri fatui
già era acceso il delirio.
L’Autunno
Come una miniera inesplorata
giace il favoloso tesoro
del tempo;
e i pingui soli d’autunno
rigurgitano come forzieri
di gioie non possedute.
Le stagioni come la musica
propongono temi inesausti.
Sazi i giorni defunti
lasciano un’eredità intatta
che non possiamo dilapidare.
*
Andiamo d’inverno in mezzo al bosco
il bosco intorno è bianco e silenzioso
un abbraccio caldo e cieco ci chiude
Ci sciogliamo lenti dal sogno
con gli occhi aperti smarriti
vediamo intorno senza fine il bosco
gli alberi dolorosi il cielo freddo
la neve perdutamente uguale
Incombe un consapevole silenzio
*
Io sono in te
come il caro odore del corpo
come l’umore dell’occhio
e la dolce saliva
Io sono dentro di te
nel misterioso modo
che la vita è disciolta nel sangue
e mescolata al respiro
*
Un suono profondo è nel sangue
Io lo seppi quando le tue mani
toccarono la prima volta le mie
Da quel giorno ascoltammo
quasi un vento salire
col mugghio di un organo
fin che alla fine domati
ci piegò, come spighe mature, quel vento
*
Soltanto con te, straniero,
posso parlare nella mia lingua
poiché anche tu vieni di lontano
e il nome della terra l’abbiamo scordato
Non è necessario, come credono i più,
dire parole meravigliose
anche le più semplici e usuali
sono parole d’amore
nel dialetto nativo.
*
Amore, bada, se mi vuoi ferire,
che la ferita non mi sia mortale.
Lagnarmi non m’udresti del mio male,
ma lontano da te vorrei morire.
Come la cerva ch’è ferita a morte,
nel folto delle selve fuggirò.
Sola e senza rimpianger la mia sorte,
amor, lontano da te morirò.
Lalla Romano Poesie (Einaudi, 2001)
Io sono in te
come il caro odore del corpo
come l’umore dell’occhio
e la dolce saliva
Io sono dentro di te
nel misterioso modo
che la vita è disciolta nel sangue
e mescolata al respiro