Ian McEwan – Amore Fatale una lettura di Chiara Haru
Amore Fatale – Ian McEwan
Einaudi – Edizione Supercoralli – 1997
Autore
McEwan, scrittore e sceneggiatore britannico, classe 1948, è autore di due raccolte di racconti e più di 15 romanzi pubblicati. Da moltissime sue opere sono stati tratti adattamenti cinematografici come “Cortesie per gli ospiti (1990), Espiazione (2007), Chesil Beach-Il segreto di una notte (2017), Sweet Tooth (2024).
Nel 1998 vince il premio Booker Prize con il romanzo Amsterdam. I suoi romanzi “Amore fatale” ed “Espiazione “ sono considerati dei capolavori.
Soprannominato “ Ian Macabre” per i toni cupi di molte delle sue narrazioni, nel 2008 il Times lo ha inserito nella lista dei “50 più illustri scrittori britannici dal 1945” e il Daily Telegraph lo ha inserito nella lista delle “100 persone più potenti della cultura britannica”.
Trama
Joe e Clarissa sono una coppia di lunga data che si sta concedendo un tranquillo pic-nic al parco, quando assistono ad un incidente. Un pallone aerostatico con dentro un bambino è in balia del vento. Joe, insieme ad altri uomini nei paraggi, corre in soccorso. L’episodio si conclude con un tragico epilogo che la coppia faticherà a superare. Ad aggravare la situazione ci penserà Jed Parry, un uomo che aveva prestato aiuto nell’incidente, che si dichiarerà innamorato di Joe.
Quello che sembra un amore omosessuale non corrisposto, si tramuterà in un vero incubo per Joe.
Quando l’amore diventa ossessione? Cosa spinge un individuo ad amare un altro così totalmente e disperatamente? L’amore è irrazionale, folle, travolgente, ma quando diventa ossessivo come quello di Jed Parry per Joe ci rendiamo conto che non si parla più di amore, ma di patologia.
McEwan ci racconta un amore malato, clinico e lo fa con una maestria che lo contraddistingue. Tra il grottesco e humor inglese, racconta le manie di Parry e le fragilità di una coppia messa alla prova.
Considerazioni personali
Per le svariate trame sempre fuori dagli schemi e dallo stile impeccabile, McEwan mi ricorda molto Ishiguro Kazuo. Entrambi inglesi, entrambi dei giganti della letteratura inglese contemporanea, entrambi con delle trasposizioni cinematografiche dei loro libri, raccontano sempre storie che in qualche modo rimangono ben scolpite nella mente del lettore e offrono sempre spunti di riflessione interessanti. McEwan ancora è poco conosciuto dal pubblico italiano e personalmente io è da anni che lo leggo e non sono ancora riuscita a capire quel file rouge che unisce le sue opere. Scrive sempre storie diverse (come Ishiguro) a volte disturbanti, grottesche, provocatorie, per questo quando si sceglie un suo libro non ci si annoia mai, stupisce sempre in un modo o nell’altro.
Personaggi
Joe Rose, divulgatore scientifico frustrato, scrittore alterno di svariati argomenti, ambisce a riconquistare la sua cattedra perduta e la stima di vecchi colleghi e del mondo accademico. Convive con la sua ex collega insegnante, la bella Clarissa con la quale da anni vive con tranquillità, senza accennare ad un passo che possa ufficializzare la loro unione. Si ritrova vittima, e carnefice, suo malgrado, dell’amore malato e ossessivo di Jed. Si ritrova inseguito per strada, osservato dentro casa, si ritrova con svariate lettere deliranti inviate da Jed e senza l’adeguata protezione che vorrebbe. Clarissa pensa che lui sia diventato matto e la polizia minimizza le sue preoccupazioni. Ma fino a che punto Joe deve tollerare queste attenzioni morbose di Jed?
Clarissa, insegnante stimata ed apprezzata da colleghi e studenti, sempre impegnata in mille conferenze e allestimenti vari. Innamorata di Joe da sempre, ha fatto del lavoro, della sua casa e di Joe la sua confortante routine. L’arrivo di Jed nella sua vita le causerà un cambiamento profondo. Le certezze acquisite da anni crollano e le frustrazioni personali, nascoste sotto il tappeto, vengono fuori, stravolgendo il suo rapporto con Joe.
Parry, ”torvo giovanotto con mani religiose e vittima di una vera patologia erotica”, conduce una vita piena di solitudine. Rimasto orfano, vive dell’eredità familiare e non lavora né frequenta persone. Trova conforto in Dio e nella Bibbia. Non riesce a trovare qualcosa che lo accomuni con la gente, fino a quando nella sua vita non si imbatte in Joe ed è subito un colpo di fulmine. La sua ritrosia e i suoi rifiuti verso lui e il suo Dio, sono uno stimolo alla sua conquista. Non si rende conto che lui non lo ricambia, capisce solo che adesso ha uno scopo nella vita e tutto il vuoto che provava prima ora è sparito nella luce di Joe. Farà di tutto per non perderlo e vede in Clarissa uno scomodo ostacolo per il coronamento del suo sogno.
Quello di cui soffre Jed in psichiatria si chiama “sindrome di De Clerambaut” e difficilmente chi ne soffre riesce a liberarsi di questa ossessione.
Chiara Haru gestisce su Facebook il gruppo pubblico che si occupa di narrativa “Oggi ti racconto“.